Fulvio Racconta: La Maratona di Berlino 2019: I piedi toccano e vanno
Il 13 ottobre del 1974 alla prima edizione della maratona di Berlino partirono in 286 ed arrivarono in 241. Gli arrivati alla 46 edizione gli arrivati sono stati 46 983: record.
Sabato pomeriggio prima della maratona abbiamo fatto la nostra tradizionale conferenza pre-gara:
Herbert ha illustrato i particolari organizzativi ed io quelli tecnici ad un gruppo devo ammettere molto numeroso ed attento.
Quest’anno sono arrivato alla maratona di Berlino dopo aver corso la settimana precedente dopo 40 anni la prima maratona che avevo corso nel Mugello il 22 settembre del 1979.
Durante l’Imagery ho cercato di insegnare ai partecipanti alla riunione il “mantra” che avevo usato la settimana prima: i piedi toccano e vanno, i piedi toccano e vanno.
Bello per me parlare con voi e vedere che avevate trovato beneficio a ripetere il mantra che da ora in poi sarà quello ufficiale del gruppo Born2Run.
Divertente il riscaldamento cha abbiamo fatto all’interno della zona partenza che ha visto unirsi al nostro gruppo runner di varie nazionalità.
La concomitanza con i campionati del mondo di Doha lasciava presagire che quest’anno a Berlino si sarebbe corsa una gara non da record del mondo come avviene frequentemente nella capitale delle Germania.
È bastato dare un’occhiata ai nomi degli iscritti fra i top runner per capire che anche quest’anno ci sarebbe stata battaglia, gli iscritti con i personal best inferiore a 2:05’ erano ben 5, mentre 4 fra le ragazze avevano un personal best inferiore a 2:20’.
Chiaramente mondiali o non mondiali gli organizzatori avevano organizzato una gara all’altezza del nome che si è fatta in giro per il mondo la maratona di Berlino: quella di essere superveloce.
Il clima sappiamo benissimo quando sia importante per correre la maratona ebbene le previsioni del tempo dicevano tempo dicevano: temperatura massima 16 gradi, nuvoloso, alle 11 leggera pioggia, alle 13 pioggia un po’ più forte, vento leggero.
Alle 11: 05 ecco la pioggia che è diventata più forte nelle ore successive a tal punto da dare fastidio ai runner amatori anche perché si è abbassata la temperatura ed alzato il vento.
Per i top runner per il 95% del percorso le condizioni meteo sono stati ideali, nel complesso sono state buone per tutti. Essersi allenati al caldo dell’estate italiana e poi trovarsi a correre al fresco dell’inizio autunno berlinese è stato indubbiamente un vantaggio, infatti sono stati moltissimi i runner amatori italiani che hanno ottenuto il personal best.
Mi ha fatto piacere quest’anno vedere che due forti atleti italiani insieme a diversi di buon livello hanno scelto di correre in quella che ritendo essere la maratona più veloce del mondo.
Le caratteristiche principali della maratona di Berlino sono: partenza a 32m slm dopo circa 26 km c’è il punto più alto situato alla “strepitosa” altezza di 54 m slm, arrivo di nuovo a 32m slm, quindi profilo altimetrico decisamente piatto, inoltre, pochissime curve, strade molto larghe un tifo abbastanza caloroso, tanta musica, organizzazione da grande maratona internazionale.
Peccato per il nostro Stefano la Rosa arrivato in Germania per fare il minimo delle olimpiadi si è dovuto accontentare di un comunque buon 2:13’48” a causa di un calo nella parte finale della gara.
Chi ha invece centrato l’obiettivo è stato Yassine El Fathauoi giunto 13 assoluto in 2:11’08”.
Prima fra le ragazze italiane è stata Elisabetta Lavarone, 45ma con 2h44'46".
I veri protagonisti di questa maratona come di tante altre siete stati voi amatori, che con i vostri sospiri, il vostro sudore avete dato vita ad uno spettacolo di altissimo livello.
Il vincitore un po’ a sorpresa è stato l’etiope Kenesisa Bekele.
Al 30 km dopo che insieme al gruppo dei più forti era passato alla mezza in 1:01’05” Bekele, sembra per un problema ad una gamba, si era staccato dal gruppo dei fuggitivi.
A questo punto Birhanu Legese aumenta il ritmo e si invola verso il traguardo.
Al 35° Bekele appare staccato di 13” da Legese. È proprio in questo punto che avviene la reazione di orgoglio, ed in 3 km si riporta sotto Legese al quale al 40 km manda un messaggio del tipo “ci vediamo all’arrivo”.
Il ritmo diventa impressionante per una maratona la frequenza dei passi di Bekele aumenta, percepisce che può battere il record del mondo, si impegna al massimo, lo fallisce per 2 secondi. Peccato.
Termina in 2:1’41”.
Kenesisa Bekele ha 37 anni, aveva già vinto la maratona di Berlino nel 2016 con il tempo di 2:03’03”.
I suoi personali su le distanze di mezzofondo sono: 12’37’35” sui 5 km, 26’17”53 sui 10 k.
Praticamente si è allenato tre mesi in Etiopia perché prima era stato per due mese in Olanda a curarsi per un infortunio.
Come Eliud Kipchoge fa parte della Global agenzia olandese che in questo momento fa indossare a tutti i suoli atleti una maglia bianca con segni gialli.
Insieme a Bekele hanno reso spettacolare la gara altri due suoi connazionali Legese, Birhanu 2:02’ 48” Lemma, Sisay 2:03’36” giunti rispettivamente secondo e terzo.
Molto bella anche la gara femminile che si è conclusa con una volata fra le due etiopi: vince Ashete Bekere 2:20:14 davanti a Mare Dibaba 2:20:21 mentre al terzo posto è arrivata la keniota Sally Chepyego in 2:21:06.
Buona la prova dell’americana Sara Hall giunta 5 con un ottimo 2:22’ 16”.
Bello sentire i vostri commenti subito dopo l’arrivo quando l’adrenalina era ancora tutto in circolo.
Anche questa è fatta: alla prossima e ricordati: “i piedi toccano e vanno”
Fulvio Massini
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